Forse mai come quest’anno ho ascoltato poca nuova musica. Credo c’entrino parecchi fattori diversi, cose come un trasloco, una pandemia, un figlio. Mi sono adagiato sui miei classici, avvertivo (avverto, credo) un costante bisogno di sicurezza, quindi a ripetizione, come un bimbo di fronte ai cartoni animanti, mi sono incantato ad ascoltare Radiohead, Low, Neil Young, Sonic Youth e poco altro.
Ho letto diverse classifiche dei migliori dischi del 2020, sentendomi spesso un inetto musicale perché mi rendevo conto di non conoscere più della metà degli album o degli artisti citati. Nessuna classifica quest’anno quindi, per pigrizia probabilmente, o perché so che non sarebbe rappresentativa. Ma sto invecchiando e sono consapevole del bisogno di attaccarmi con i denti a delle stupide tradizioni, perciò, se non altro, una lista dei miei ascolti dell’anno ve la devo, o almeno mi piace pensarlo. Ecco allora, qui sotto un elenco dei dischi usciti quest’anno che ho ascoltato di più, in ordine rigorosamente casuale.
Sleaford Mods – All That Glue
Con enorme ritardo, ho scoperto gli Sleaford Mods solo quest’anno. Da quel momento, ascolto ossessivo.
Fiona Apple – Fetch The Bolt Cutters
Grande musica, ben suonata, ben composta. Disco di cui mi sono completamente innamorato.
Idles – Ultra Mono
Non è il loro disco che preferisco, ma dentro c’è il miglior pezzo del 2020.
(Leggi un’ode a The Hymn qui)
Fontaines D.C. – A Hero’s Death
Tra le migliori band in circolazione. Disco splendido.
Ben Harper – Winter Is For Lovers
Uno che per me può fare davvero qualunque cosa.
Nicolas Jaar – Cenizas
Talento incredibile, disco incredibile.
(Leggi le magie che ha fatto quest’anno Nicolas Jaar)
Daniel Blumberg – On&On
Forse a settembre non ho ascoltato altro. Un loop costante con un’incredibile capacità di tranquilizzarmi.
Eels – Earth To Dora
Mr. E e compagnia saranno sempre tra i miei preferiti.
Pearl Jam – Gigaton
Anche se ci ho messo parecchio a capirlo, anche se siamo lontani dai vecchi capolavori, Gigaton è un buon disco.
(Leggi la recensione)
Thurston Moore – By The Fire
Non sarà il miglior lavoro di Moore, ma il suo suono resta sempre qualcosa di straordinario.
Calibro 35 – Momentum
Qualunque loro lavoro entra direttamente nella mia heavy rotation.
Birthh – Whoa
Con ogni probabilità, Birthh è il più grande nuovo talento splendidamente internazionale che abbiamo in Italia. Ma forse non lo sappiamo perché siamo coglioni.
(Leggi la recensione)
The_Mills – Cerise
Gruppo vicentino con un sound che mi fa impazzire.
(Guarda il live video)
Gianni Maroccolo – Alone Vol. IV
Il nuovo capitolo del disco perpetuo di Gianni Maroccolo. Tra follia e solitudine, il risultato è incredibilmente meraviglioso.
(Leggi la recensione qui)
The Spacepony – Pinball Odissey
Un disco splendidamente dream pop che ho letteralmente consumato.
dune° – Per Arrivare a Domani
Ci sono voluti diversi anni perché questo disco vedesse la luce, ma l’attesa è stata ripagata con del pop rock di grande qualità.
(Leggi l’intervista qui)
Zagreb – Tu Sarai Complice
Band poco conosciuta ma che non ha nulla da dimostrare. Quest’anno hanno pubblicato il loro miglior lavoro.
(Leggi l’intervista qui)
Paolo Benvegnù – Dell’Odio e dell’Innocenza
Tra i migliori dischi italiani dell’anno. Senza dubbio.