L’universo che respira: in ricordo di Lucio Battisti.

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“Quando uno parla in mezzo agli altri, non urla ma non tace neppure, se la sua voce interessa a chi ascolta, viene individuata in mezzo alle altre, magari con un po’ più di attenzione, con un po’ di fatica.
Questo ho fatto con il mio LP: ho messo la mia voce in mezzo alla mia musica ed ho inteso stimolare gli altri a capire le parole, ad afferrare il senso o la sola sonorità; ho inteso stimolare chi mi ascolta a fare attenzione a ciò che sta succedendo, a ciò che accade nel momento in cui si ascolta un brano non perché questo sia piacevole, ma perché ascoltare significa qualcosa: e ascoltare con attenzione, magari rimettendo il disco daccapo perché non si è capito, magari facendo irritare chi non è riuscito ad individuare al primo ascolto una parola, è un’operazione stimolante, coinvolgente; è il modo che ho scelto per comunicare con gli altri, per essere presente in mezzo agli altri, per essere quello che dà il pretesto, lo spunto ad un’azione, ad un’operazione.”

Le parole di Lucio Battisti durante un’intervista rilasciata a Renato Marengo all’uscita del nono album, Anima Latina (dicembre 1974), spiegano anche il motivo per cui il disco non ottenne in prima battuta il consenso clamoroso del pubblico italiano.
Stimolare all’ascolto perché ascoltare significa qualcosa. Ascoltare e riascoltare magari rimettendo il disco daccapo, per comunicare ed essere presente in mezzo agli altri. Stimolare, ascoltare, comunicare. E poi ricominciare da capo, per crescere, accrescere e condividere; per essere attivi, essere individui ed essere con gli altri. Essere presenti e agire.

lucio battisti anima latina

Nel ventesimo anniversario della scomparsa di Lucio Battisti, personaggio pubblico e poi eremita, prima urlante e poi muto, fascista e non fascista, amore e non amore, riascolto Anima latina.
C’è tutto. Musica, colori, calore, chitarre, percussioni, fiati, sintetizzatori, rock, prog, psichedelia. Politica, vita e introspezione. C’è l’amore che non manca mai, ma ci sono meno parole, per lasciare spazio all’anima, latina o non latina. C’è l’ingenuità delle prime scoperte de Il salame e gli orizzonti più vasti di Uomini Celesti, la sensualissima Anonimo e il capolavoro Abbracciala Abbracciali Abbracciati. C’è l’io, il tu, ma soprattutto il noi, sia duale che plurale.

Ho nostalgia dei dischi e delle musicassette che implorano pietà, che lamentano la violenza del tasto rewind e ffwd, dei quadernoni in cui trascrivevo testi italiani e inglesi in una lingua che era solo trascrizione fonetica. Filologia morbosa, sostituita dal Cerca su Google. È tutto più veloce, ma questo non importa. L’importante è che uno non si stanchi mai di ascoltare, cercare e comunicare. Quotidiana, individuale, comune dolcissima fatica.

anima latina cassetta

La tracklist
Lato A

1. Abbracciala abbracciali abbracciati – 7:03
2. Due mondi – 5:11
3. Anonimo – 7:02
4. Gli uomini celesti – 5:05
Lato B
1. Gli uomini celesti (ripresa) – 0:51
2. Due mondi (ripresa) – 1:09
3. Anima latina – 6:36
4. Il salame – 3:38
5. La nuova America – 2:49
6. Macchina del tempo – 6:59
7. Separazione naturale – 1:29

Come ascoltarlo: stesi per terra sopra un tappeto, meglio se in un prato in una giornata autunnale.

Ascolto perfetto: domenica al tramonto, giradischi, sdraiati.

Per quelli che “dai Battisti no”: ci suona Ares Tavolazzi

Anno: 1974