Voci di donna

0
1300

Premessa necessaria:
Nella sua rubrica Blog’n’Roll su Rumore di giugno, Carlo Bordone cita uno splendido testo di Jes Skolnik (questo), la quale invita caldamente chi scrive di musica a smetterla di scrivere articoli sulle ‘donne in rock’. Cazzo, c’ha maledettamente ragione, però dai, io ancora non lo avevo mai fatto e ormai ho questo articolo in canna. Quindi ecco, quello che leggerete è il mio primo e sarà anche il mio ultimo articolo dedicato alle donne in musica, prometto.

Non sono mai stato un grande fan di voci femminili, spesso troppo acute, molte volte troppo virtuose. Non c’è un vero e proprio motivo, questione timbrica, nulla di più.
Sono più un tipo da voci alla Tom Waits, Nick Cave, Mark Sandman o Eddie Vedder. Roba triste e profonda insomma.

Però ecco, ci sono donne che fanno davvero la differenza, con pezzi, interpretazione e voce che in qualche modo rendono questo mondo un migliore. Donne tipo queste.

Hope Sandoval dei Mazzy Star
La superiore sufficienza con cui Hope Sandoval canta Fade Into You è qualcosa di veramente meraviglioso.

Suzanne Vega
Tom’s Diner è un pezzo registrato per la prima volta a cappella, semplicemente perché Suzanne Vega se la immaginava con solo piano e voce, ma lei non suonava il piano e non conosceva nessuno che lo sapesse fare (lo spiega lei stessa qui). Poi sono arrivati i DNA e ne hanno fatto un remix perfetto.

PJ Harvey
Polly Jean è la mia preferita in assoluto. Questa è la sua canzone che forse ho ascoltato di più di tutte.

Brittany Howard degli Alabama Shakes
Splendida band di puro Blues Rock guidata da una musicista e cantante strepitosa: Brittany Howard ha davvero tutto nella sua voce, e suona pure la chitarra da Dio!

St. Vincent
Eh va beh, questo è proprio un altro livello. Più che di voce, qui si parla davvero di una musicista pazzesca.

Sharon Van Etten
Non sono mai riuscito a spiegarmi il motivo, ma ho sempre sostenuto che chi canta con questa attitudine scazzata ha una marcia in più.

Beth Gibbons dei Portishead
Nella sua voce c’è tutta la storia del trip hop inglese.

Nada
Unica voce femminile italiana nella mia classifica. Ce ne sono di brave eh, ma come ha rotto la voce Nada negli ultimi anni è qualcosa di splendido.


Enrico Grando

SHARE
Previous articleRadiohacked
Next articleRecensione breve // Motta allo Sherwood Festival
Spendo ancora molti soldi per comprare dischi. Non per scelta etica. Penso solo che ascoltare un pezzo dal suo album originale, magari sfogliandone il booklet, lo valorizzi di più. E poi una ricca collezione di dischi fa sempre la sua porca figura. In Dirty Little Review provo a dare il mio giudizio su dischi e concerti. Chi non sa fare, critica.