I Hate My Village al Druso di Bergamo

Innovazione Live Per I Hate My Village

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Il live degli I Hate My Village arriva al Druso di Bergamo con un oceano sonoro senza pace, un incredibile viaggio nell’universo musicale della superband alternativa italiana. L’odio del villaggio esplode per una sera nella tranquillità delle valli bergamasche, in un club sacro agli appassionati di musica.

Un’esplosione di musica riempie la sala. I quattro componenti della band si fondono in una musica nuova e innovativa fuori dalla realtà moderna italiana, scuotendo la valle come un forte vento del Nord. Nel live i suoni ci trasportano incoerenti e incalzanti dalla luce al buio, guidati dalla chitarra di Adriano Viterbini che squarcia la notte bergamasca raggiungendo il battito del cuore, del piede, del corpo.

I Hate My Village - druso

La chitarra di Viterbini è un lampo che rompe le frequenze della serata, una variabile riconoscibile che infiamma il villaggio, che lo segue bruciando in un ricordo dei Black Keys in Tony Hawk of Ghana, guidata dalla voce di Alberto Ferrari.

Le distorsioni della chitarra sono un canto straziato, cupo e luminoso in Presentiment, sostenuto da un batteria irrefrenabile e incontrollata di Fabio Rondanini. La chitarra non suona, ma percuote il pezzo con riff invadenti e fuori forma.

I Hate My VillageDa lì andiamo in Africa con I Ate My Village, che ci smuove con batteria incalzante e chitarra dominante di riff e distorsioni, trasformandosi in un inno tribale del villaggio. Dal villaggio africano al Far West di Tramp, dove pistoleri armati di chitarra e batteria si sfidano e rincorrono sparando le loro pallottole musicali per finire poi a bere un whisky al bar del paese.

Durante il concerto il susseguirsi di suoni nuovi innovativi ci trasporta in un luogo sicuro come alla fine di un lungo viaggio: una cover di Micheal Jackson che non ti aspetti ma che ti fa stare bene. Persi in sonorità sconosciute di colpo troviamo un porto sicuro, una canzone, una melodia nota.

Quando: Venerdì 22 marzo 2019

Dove: Druso, Bergamo


Nicandro Crolla