C’è moltissima musica in giro, impossibile scoprirla tutta, quindi ho deciso di dedicarmi alla scena locale. No va beh, non è perché c’è troppa musica, questa è solo una scusa idiota, la verità è che ho scoperto che qui intorno – per chi legge dall’altra parte del mondo, zona Veneto e dintorni – c’è un sacco di roba interessante, che forse non vedrà mai la luce che merita. Il local va forte sul cibo ultimamente, perché non può esserlo anche per la musica?
Inizio quindi ad ascoltare nuovi gruppi e scopro che a Padova c’è una realtà underground interessantissima, Sotterranei. Nel roster di questo collettivo di musicisti ci sono i Mondo Naif: nati nel 2008 a Montebelluna (Treviso), si sono messi subito a lavorare sul primo disco, Essere Sotterraneo. Roba interessante, lo trovate tutto su YouTube, ma il loro grande lavoro esce all’inizio di quest’anno, Turbolento.
Ho scoperto i Mondo Naif un po’ per caso, grazie al video di Verve, dove un geniale Pietro Berselli scimmiotta Richard Ashcroft dei Verve per le strade di Padova. Per chi non lo conoscesse, Pietro Berselli è uno dei più validi cantautori che girano ultimamente in Italia, ma questa è un’altra storia, prima o poi parlerò anche di lui.
I Mondo Naif sono Stefano Frassetto, Alberto Tessariol e Carlo Bernardi, è giusto fare i loro nomi per intero, perché i tre sembrano poco più che ragazzetti, ma sanno decisamente il fatto loro. Chitarra, basso e batteria: nulla di più essenziale, proprio come piace a me. Pochi fronzoli e suono deciso.
Il loro primo disco “da grandi” parte con uno dei pezzi migliori, Nontempo, giusto per mettere in chiaro le cose. Per impreziosire il tutto, chiedono l’aiuto anche di Alberto Piccolo, poco conosciuto ma talentuosissimo chitarrista dei pochi conosciuti ma talentuosissimi Glincolti (altre roba local super buona). Al disco collabora anche Nicola Manzan, meglio conosciuto come Bologna Violenta e musicista tra i più attivi (ha suonato con Il Teatro Degli Orrori, The Zen Circus, Offlaga Disco Pax, Baustelle). Il disco esce proprio per la sua etichetta Dischi Bervisti.
Non mi piace guidare, ma una delle poche cose che mi danno piacere quando sono al volante è poter ascoltare della musica. Quando piove sono costretto ad andare a lavoro in auto e proprio in una di queste mattine col tempo di merda, ho capito che il disco in questione è uno dei migliori di quest’anno. Nel traffico è partita THC e mi sono immediatamente innamorato dei Mondo Naif. È forse il pezzo più pop, il più facile del disco, certo, ma qui è (quasi) tutto perfetto: la cowbell, la chitarra acida, le citazioni, le allitterazioni, la voce strozzata e perfino gli urletti “uh uh” che smorzano l’atmosfera perfettamente. Non vorrei esagerare con i complimenti, ma quando ascolto i Mondo Naif mi vengono in mente i migliori Queens Of The Stone Age.
L’album scorre che è un piacere, con gli ottimi suoni di Scatole Magiche, la forza di Maelstrom e il flamenco strumentale di Alberto Piccolo in Vexilla Regis Prodeunt Inferni, perfetta apertura per l’ultimo pezzo Belfagor.
Buona tecnica, pezzi strumentali, intermezzi, riff cazzuti, ironia: in Turbolento c’è dentro un po’ tutto quello che più mi piace ultimamente.
Turbolento è stoner, di quello fatto piuttosto bene. In Dirty Little Review mi accorgo di essere sempre troppo generoso con i gruppi, ma questi Mondo Naif mi esaltano. E la roba figa è che li conoscono ancora in pochi. Mi sto già godendo il momento in cui potrò dire “ve l’avevo detto!”.
Ok, ho speso già troppe lodi. Comprate il disco che ne vale la pena, o godetevelo in free download sul Bandcamp di Dischi Bervisti.
Come ascoltarlo: In cuffia, prima di andare a letto. Ma non vedo l’ora di ascoltare i Mondo Naif dal vivo.
Pezzoni: THC, Nontempo, Belfagor
Anno: 2015