I Tears Of Sirens sono Giulia e Fabio, due musicisti italiani ma dal suono decisamente internazionale. HUM è il loro primo album insieme e per l’occasione, abbiamo fatto qualche chiacchiera digitale per conoscerli un po’ meglio.
Ciao, Tears Of Sirens! Conosciamoci, chi siete, di dove siete?
Ciao! Noi siamo Giulia Riboli e Fabio Properzi.
È abbastanza complicato spiegare di dove siamo, non apparteniamo ad un luogo ben preciso. Fabio è un pugliese, nato però in provincia di Varese. Giulia è una “ex piemontese”, diventata da due anni barese. Insomma… attualmente abitiamo a Bari.
Il progetto Tears Of Sirens sembra ruotare attorno al theremin, ma in realtà è molto di più. Ci raccontate come siete nati e di cosa è fatta la vostra musica?
Il nostro progetto nasce inizialmente come missione, appunto, per dare giustizia ad uno strumento inusuale, seppur molto utilizzato per le colonne sonore dei film (soprattutto horror/fantascientifici) o nell’esecuzione di arie classiche, anche se ancora riconosciuto da pochi. La sua versatilità, invece, è incredibile; infatti noi lo utilizziamo per ricreare un’effettistica ricercata, non solo ululati quindi, ma anche ad esempio creando degli strings, sovrapponendo più linee di theremin con un effetto simile ad un mellotron; quasi tutti gli sfondi percepiti nel nostro disco sono stati creati con i theremin o thereMini. Non solo effettistica comunque, lo utilizziamo soprattutto per dar vita a melodie vere e proprie, talvolta come voce principale.
La nostra musica, però, non vuole fermarsi solo alla dimostrazione pratica dell’utilizzo di questo strumento, cerchiamo di portare avanti un progetto più completo, siamo sempre alla ricerca del suono ed al contempo vogliamo creare delle canzoni con una loro struttura ben precisa che raccontino una storia sia attraverso il testo, sia attraverso le nostre sonorità.
HUM è il vostro primo full lenght. Già dalla traccia di apertura Crazy Flows ho sentito un sacco di Radiohead. L’ispirazione qui è piuttosto chiara. A chi altro vi ispirate (o a chi aspirate) per la vostra musica?
Noi ci ispiriamo ad un sacco di artisti: Portishead per esempio, ci piacciono i Sigur Ròs e tantissimi altri, la lista sarebbe troppo lunga.
Qual è il vostro pezzo preferito di HUM?
Non abbiamo un pezzo preferito, diciamo che magari siamo più legati ad un brano piuttosto che ad un altro per il piacere nell’eseguirlo dal vivo, perché sono tutti molto diversi uno dall’altro ed ognuno ha la sua particolarità.
Waste in My Mouth è un brano che ci identifica parecchio, ma anche Disedge o Crazy Flows o Syn-es-the-sia o Fight $.
Siete solo in due eppure il disco è estremamente ricco di suoni e strumenti. Come vi approcciate ai live?
I nostri live non sono copie identiche delle tracce del disco, comunque riusciamo ad ottenere un sound ricco, grazie ad una loop station. Fabio, essendo polistrumentista, si occupa di tutta la ritmica ed utilizza cajon, basso, chitarra, piano e voce. Giulia invece suona il theremin, theremini (il mini è una nuova versione di theremin, inventato dalla Moog, che ha poco a che vedere con un theremin standard, molto utile per creare effettistica, essendo a tutti gli effetti un sintetizzatore) e kaossilator (altro sintetizzatore dinamico); in alcuni brani si è aggiunta ultimamente anche la sua voce.
Ultimamente, però, ci siamo resi conto che nei live è una pazzia gestire in due tutto il nostro sound, così ci avvaliamo di un terzo elemento (Antonio Rafaschieri) che ci supporta in alcuni brani col basso e si occupa di effetti in tempo reale, soprattutto intervenendo sulla voce di Fabio.
Qual è stata la location migliore dove avete suonato? Quale invece quella in cui vorreste suonare?
Abbiamo dei trascorsi in musica prima del progetto ToS. Fabio ha partecipato nel 2006 al Festival di Sanremo, suonando all’Ariston e ha calcato palchi di un certo calibro come all’Arezzo Wave Love Festival o come quello del M.E.I.
Tra i live più suggestivi di Giulia, nel 2013 un concerto organizzato dal Biella Jazz Club, a 1.900 metri di altitudine sul Monte Mucrone (BI), al centro di un laghetto di montagna, galleggiando su di una piattaforma o ancora ad un prestigioso evento privato, presso l’hotel di lusso “TownHouse Galleria”, situato all’interno della galleria Vittorio Emanuele II di Milano.
Come Tears Of Sirens, invece, siamo solo agli inizi. Tuttavia non se ne può scegliere una.
Le migliori location, comunque, attualmente sono state: Trani (fronte mare) all’interno del Palazzo Palmieri, per il Cavo Fest; a Bari sulla bellissima terrazza dell’Hotel Imago; sempre Bari, Cabaret Voltaire 1916, locale perfetto per una nostra esibizione, dove la parte dei visual è molto curata dal proprietario del locale, essendo VJ; abbiamo anche musicato un film in tempo reale (Il Gabinetto del Dr. Caligari) presso il Bergamo Science Center.
Tra i pezzi grossi, con chi vi piacerebbe collaborare?
Anche in questo caso la lista sarebbe troppo lunga, ci avvaliamo del diritto di non rispondere per non escludere nessuno, non vorremmo mai si offendesse qualche pezzo grosso :P
Qual è il disco che vorreste aver composto voi?
The Dark Side of the Moon (Pink Floyd)